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BIOS VINCENT

Dodici camere ardenti per dodici “poveri Cristi”: sono le piazze italiane, teatro delle tragedie dell'ingiustizia. Parte da Milano, con un'esecuzione, il corteo di Bios Vincent

Pubblicato su 9 Marzo 2013 da Camerardente

Dodici camere ardenti per dodici “poveri Cristi”: sono le piazze italiane, teatro delle tragedie dell'ingiustizia. Parte da Milano, con un'esecuzione, il corteo di Bios VincentDodici camere ardenti per dodici “poveri Cristi”: sono le piazze italiane, teatro delle tragedie dell'ingiustizia. Parte da Milano, con un'esecuzione, il corteo di Bios VincentDodici camere ardenti per dodici “poveri Cristi”: sono le piazze italiane, teatro delle tragedie dell'ingiustizia. Parte da Milano, con un'esecuzione, il corteo di Bios Vincent
Dodici camere ardenti per dodici “poveri Cristi”: sono le piazze italiane, teatro delle tragedie dell'ingiustizia. Parte da Milano, con un'esecuzione, il corteo di Bios VincentDodici camere ardenti per dodici “poveri Cristi”: sono le piazze italiane, teatro delle tragedie dell'ingiustizia. Parte da Milano, con un'esecuzione, il corteo di Bios Vincent
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Quello di Bios Vincent è un pellegrinaggio nell’anima e nella memoria dell’Italia. Egli cammina lungo un percorso simbolico di sofferenza che è stato scritto nel secondo novecento e sino ad oggi. Camminando Vincent con il gruppo che lo segue sta compiendo una vera e propria Via Crucis contemporanea nello spirito ma fisica e dolorosa nel corpo e nell’Io. Vuole raccontare agli uomini di oggi che per andare avanti non si può dimenticare, altrimenti nulla vale e si rischia di ricompiere nuovamente e continuamente le stesse “esecuzioni”. La pena di morte ritengo sia anche metafora di ciò che potrebbe essere una vita che non viene lasciata germogliare, di una vita, di moltissime vite che sono diverse da quello che sarebbero potute essere perché discriminate per genere o pensiero o semplicemente e tristemente perché considerate prive di valore dall’arroganza e dalla superficialità di pochi. L’ho seguito in alcune tappe iniziali e ho visto il video girato sotto la diga del Vajont, dire che è commuovente è assai riduttivo. C’è tutta quella dimensione dell’amore un po’ surreale che sembra il racconto di un sogno, un sogno nel quale un angelo con il viso di un ingenuo personaggio di una favola grida a tutto il Mondo senza il bisogno di usare la voce che si può e si deve avere amore e rispetto per gli altri, soprattutto di chi soffre. Oggi Vincent sarà a Scampia per una tappa anche pericolosa ma la sua forza interiore, finchè dura, quella fisica è già provata dalla fatica e dalle cadute vere per i pesi che porta sulle spalle, metafora anche questa, lo farà andare avanti. Vincent se puoi vai avanti, ma se sei troppo provato fermati il messaggio che hai lanciato è forte e chiaro. Mi raccomando risparmiati un pò
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